A.S. VELASCA


A.S. VELASCA

Anno 2015. Cinque amici decidono di dar vita a una società calcistica: l’A.S. Velasca.Il presidente Wolfgang Natlacen, un artista italo-francese, prova a rendere questa squadra un vero progetto artistico. Non sarà una squadra di calcio, non sarà un’opera d’arte, sarà entrambe le cose insieme. Come? Facendo realizzare a diversi artisti dei pezzi unici da collezione che, allo stesso tempo, siano utili per il campo. Il progetto attira l’attenzione mediatica e la compagine diventa famosa come “la squadra più artistica del mondo”.

"Siamo tutto fuorchè una squadra di calcio" il Direttore Sportivo

"Non è un club di calcio, non è un’opera d’arte, è tutto questo insieme" un tifoso collezionista

Degli amici sognatori, artisti e appassionati di calcio che puntano a offrire al capoluogo lombardo una nuova vera alternativa per i tifosi.

Visionari? Entusiasti? Illusi? La risposta è si, ma in una tanto acclamata Milano che cambia tutto questo suona dannatamente bene. Il calcio è veramente solo calcio? Qual è la linea di confine che divide il calcio dal resto? E come superare questo limite? Sono con tutta probabilità queste le domande che rappresentano meglio il progetto A.S. Velasca, progetto nato davanti ad una birra media chiara nell’autunno del 2014 ma ufficialmente dato alla luce nel 2015. Il pianeta calcio non regala nulla e noi, che vogliamo prenderci tutto senza bruciare le tappe, siamo partiti dal basso, bassissimo, diciamo dal fondo, dalla categoria OpenB del Campionato CSI, alla quale abbiamo preso parte per le nostre prime tre stagioni. Il cammino verso la Serie A è iniziato con la “promozione” in Terza Categoria, nono livello della piramide calcistica nazionale, alla quale tuttora partecipiamo.

La provincia e il fango, i gol e le provocazioni, la bellezza e il lato grezzo del calcio, proprio come la nostra ispiratrice, la Torre Velasca di Milano, troppo “strana” per essere nel centro storico della città, ma affascinante e difficilmente imitabile, un pugno in un occhio del tifoso, bella da fare schifo. A.S. Velasca è un progetto sociale, artistico e sportivo a lunghissimo termine, dove il rettangolo di gioco viene avvolto, seppur metaforicamente, da una componente mediatica decisamente sovradimensionata rispetto allo standard della categoria, per avvicinare i tifosi al calcio più genuino senza privarsi del “bello” da vedere e apprezzare. Perché nel nostro piccolo sogniamo in grande, perché per arrivare al ventiseiesimo piano bisogna partire tassativamente dal primo.

Ogni testa è un mondo e il nostro obbiettivo è proprio quello di miscelare diversi mondi, diverse teste, in un unico progetto che va ben oltre il calcio. Il biglietto da visita è di quelli internazionali, un club con base a Milano, sviluppato su due paesi (Italia e Francia) e localizzato a livello globale grazie a tifosi, collezionisti e artisti che supportano il club, che aggiungono ulteriore suggestione a questo ambizioso progetto. Il campo (e ciò che gli sta intorno) ci dirà in fine cosa siamo e dove andremo, quel che è sicuro è che Milano ha ora la sua terza seconda incomoda. (dal sito web della società)

Maglia 2020/2021 realizzata da Le Coq Sportif e disegnata dall'artista sudafricano Kendell Geers. Su una base rossa e nera l'artista ha sparso grandi fiori gialli e rossi che, come ha spiegato in sede di presentazione, "rappresentano la fragilità dell’anima, i petali la sua bellezza. Più sono i fiori, più le radici sono forti”. 
Particolare anche lo stemma argentato come la numerazione che, ai meno giovani, ricorderà quella delle maglie dell'Argentina nel famoso match di Mexico86 contro l'Inghilterra.

Ringraziamo la società per aver donato la maglia protagonista di questo post.


Rosa dell'AS Velasca 2020/2021



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