La US Tiranese 1919 è una storica
società calcistica lombarda le cui origini risalgono appunto al lontano
1919. Il club, che ha già sorpassato i 100 anni di età, nasce a Tirano
in una calda domenica primaverile del 1919. Alcuni giovani,
isolatamente, cominciarono a prendere parte alle manifestazioni di
atletica leggera provinciale. Le buone prestazioni ottenute sin
dall’inizio portarono ben presto alla costituzione di una vera e propria
Associazione Sportiva con il nome di Unione Sportiva Tiranese. I
componenti del sodalizio, oltre che all’atletica leggera, si dedicarono
al gioco del calcio costruendo su un’area di fortuna il primo campo
sportivo con prestazioni personali, materiali e finanziarie, non
potevano infatti ancora contare sull’aiuto dei sostenitori che allora
non c’erano. Quel primo campo era stato realizzato nell’area del
Poligono di Tiro nella località oggi ricordata con il nome di
“Bersaglio”. Il terreno di gioco era un elemento indispensabile per ogni
attività. I primi pionieri, data l’assoluta mancanza di mezzi, non
trovarono di meglio che spinare un rettangolo di terreno nel poligono di
tiro a segno; era quello un campetto che nonostante tutti gli
accorgimenti, non superava la larghezza di 33 metri, le prime gare si
svolsero in quell’ambito. Le aspirazioni erano però avere un campo al
centro di Tirano ed i sacrifici furono coronati e nel giugno del 1920,
quando, in occasione della partita Tirano-Morbegno, venne inaugurato il
campo sportivo in viale Italia, nelle immediate vicinanze del Caffè
Merizzi. Era un campo modesto, ma cintato e dava la possibilità di
raccogliere le prime “lirette”.Tuttavia le spese per l’affitto del
terreno non poterono essere supportate a lungo e nel 1924 si dovette
abbandonare quel campo. Si tornò al primo campo “tirando avanti” sino al
1927. Le esigenze del poligono di tiro a segno prevedevano ampliamenti e
trasformazioni, obbligando l’U.S. ad andarsene anche da quel primo
campetto di fortuna. Non era però la fine di tutto, infatti gli animosi
dell’Unione Sportiva Tiranese, cominciarono a spinare un terreno nelle
immediate vicinanze del poligono e nel 1928 il campo era pronto….Si
poteva giocare, certo per giungere ad avere uno stadio si dovette
attendere gli anni 60.
Dopo quella parentesi sul campo di viale
Italia all’altezza del Caffè Merizzi, i pionieri di allora non si erano
persi d’animo: dunque il campo c’era, la squadra anche, si erano
comprati il pallone e le prime scarpe…..Ma le maglie? Queste erano
casacche bianche come quelle della Pro Vercelli che in quei tempi era
campione d’Italia. Vi campeggiava la scritta “T” come “Tiranese”.
Tra
il 1919 e il 1924, il Sondrio, l’Edolo, il Morbegno e il Chiavenna
erano i primi avversari in partite amichevoli o in tornei di coppa. Il
gioco dei nostri con quell’orgogliosa “T”, pur in mancanza di dati
statistici, pareva primeggiare nel confronto con le altre compagini. Era
quella un’atmosfera sana, intrisa di simpatia e passione. Dopo le
traversie legate al campo da gioco, i baldi giocatori della prima leva
avevano lasciato l’U.S. uno alla volta, era rimasto solo Emilietto
Bolognesi. Pur non sospendendo l’attività il sodalizio attraversava una
crisi. Verso il 1925 erano nate l’S.C. Juventus, l’Associazione Sportiva
Adda e l’Unione Sportiva Madonna. Erano queste squadre formate
soprattutto da giovani, operai e contadini nella maggior parte. Le loro
attività si erano limitate a partite amichevoli e nel 1927 tutte queste
forze sportive erano confluite nell’U.S. Tiranese, che riprendeva
nuovamente a farsi valere sui campi della Valtellina e dell’Alto Lario.
Nell’autunno del 1929 si era deciso di partecipare al Campionato
Italiano di Terza Divisione; era stato quello un tentativo un poco
azzardato, l’età media dei giocatori era inferiore ai 20 anni ed erano
stati sempre battuti, ma con coraggio i Tiranesi avevano mantenuto gli
impegni sino all’ultimo. Nel secondo anno di partecipazione a quel
Campionato la squadretta si era fatta un po’ le ossa cominciando ad
affermarsi e anche a vincere. L’avventura giallorossa è continuata,
tra tante categorie (toccando negli anni 40 la Serie C e negli anni 60
la Serie D) fino ai giorni nostri, quando Giovanni Volpetti, nell’estate
2022, subentra a Paolo Oberti e Maria Grazia Deponti, al timone della
Tiranese da 20 anni successivamente alle conduzioni societarie di
Roberto “Pino” Lersa e, ancor prima, di Alberto Maganetti. L’amore per il calcio e il legame con
la comunità di Tirano sono fulcro di questa società, patrimonio non solo
sportivo, ma anche sociale e culturale del territorio, un legame che il
nuovo corso vuole potenziare e rivitalizzare ulteriormente. L’idea è
quella di lanciare un progetto innovativo nell’area e avviare una
collaborazione, se possibile, con tutte le società del territorio,
finalizzando una realtà calcistica dilettantistica, moderna e
professionale e promuovendo programmi di crescita tecnica, educativa e
di sana pratica sportiva, in modo da sostenere lo sviluppo attento e
costante del vivaio e, dal punto di vista tecnico, formare giocatori che
possano praticare lo sport più amato al mondo in base alle proprie
caratteristiche e doti. Proprio in tale prospettiva è stata
avviata l’affiliazione alla Milan Academy, dedicata al coinvolgimento
del target under 18 nell’attività sportiva, attraverso l’insegnamento
promosso dal famoso club rossonero del capoluogo meneghino. con il suo
staff di professionisti dello sport (composto da manager, insegnanti di
calcio, docenti e pedagogisti) e la formazione di tutte le figure adulte
coinvolte, che operano, con conoscenza e competenza, secondo i principi
del celebre club rossonero, secondo i principi di Passione, Eccellenza,
Eleganza e Lavoro di squadra, valori fondanti dell’iniziativa che,
condividendo il Metodo Milan, supporta attraverso linee guida, programmi
tecnici e servizi dedicati, tutte le figure formative della società US
Tiranese. (dal sito della società)
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