Nel 1938 alcuni sportivi, tra cui Carlo Martinelli, diedero vita alla Società Calcistica Leffe. Dopo un paio di anni verrà poi fondata la Virtus Leffe, società di ispirazione giovanile.
Nel 1958, la Società Calcio Leffe raggiunge la IV Serie: traguardo importante per il paesino seriano che conta 2 000 anime. La promozione ripaga così degli sforzi notevoli degli abitanti della comunità per la gestione di una squadra competitiva. Nella semifinale nazionale del torneo, il 6 luglio a Tortona, batte il Varazze 2-0 ma a Roma, nella finalissima, viene sconfitta per 2-0 dalla Civitavecchiese. Nel 1962 finisce però il primo ciclo in Serie D per la società bergamasca, con la retrocessione in Prima Categoria.
Negli anni successivi la squadra ebbe alterne fortune, finendo nell'anonimato e disputando campionati minori.
Nel 1967-1968 la Leffe conquista nuovamente la promozione in Prima Categoria e, due anni dopo, raggiunge la finale di Coppa Italia Dilettanti, ma nella gara unica di Forte dei Marmi dovette lasciare il trofeo agli avversari, beffata a tempo scaduto da un goal del Ponte San Pietro. La voglia di risalire e di riconquistare un posto tra le "regine" del calcio dilettantistico è in continua crescita: nel 1977 viene decisa la fusione con l'altra società del paese, la Virtus Leffe. Dopo alcune stagioni, nel giugno del 1981, il Leffe conquista di nuovo la Serie D, che diventerà poi il Campionato Interregionale. Sono necessari gli spareggi per arrivare a tale traguardo: il 7 giugno 1981, a Pandino, 1-1 contro il Codogno; il 14 giugno, a Trezzo sull'Adda, 3-0 alla Gallaratese; infine, il 21 giugno, 0-0 con il Fiorenzuola a Pandino.
Nel 1982, allo Stadio Comunale di Bergamo, un gol di Fontana permette al Leffe di conquistare la sua prima Coppa Italia Dilettanti.
Nel 1985 la società seriana raggiunge per la prima volta la Serie C2. Alla prima esperienza in un campionato professionistico la squadra non si salvò. Ritornò in Interregionale e, dopo alcune promozioni sfiorate, nel 1989-1990 la celeste fu nuovamente promossa in Serie C2.
Nella stagione 1991-1992 la squadra, sotto la guida di Bortolo Mutti, sorprese tutti conquistando una insperata promozione in Serie C1: lo Stadio Carlo Martinelli è sempre ricolmo per assistere a sfide contro nobili decadute quali Bologna, Vicenza, Mantova e SPAL. Quella squadra è ricca anche di futuri calciatori di Serie A, un nome su tutti è quello di Filippo Inzaghi. La stagione successiva continua la favola: grazie ai 13 gol del bomber piacentino, la formazione bergamasca si piazza al 4º posto, in coabitazione con la Triestina. Il Leffe rimarrà C1 per altre tre stagioni, fino alla retrocessione del 1996.
Nel 1996-1997 il Leffe fallisce l'aggancio ai play-off per tre punti. Nella stagione successiva la squadra ottiene la salvezza passando dai play-out, dove condanna il Cremapergo alla retrocessione nei dilettanti (successivamente ripescata).
Nell'estate seguente viene decisa la fusione con l'Albinese, società bergamasca militante anch'essa in Serie C2, dando così vita all'AlbinoLeffe.










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