L’avventura del Brera Football Club inizia nell’estate del 2000, con l’ambizioso progetto di diventare la “terza squadra di Milano”, insediata nello storico quartiere dell’arte milanese e con l’Arena Civica Napoleonica come propria casa. Il primo passo di questo progetto è l’acquisizione del titolo sportivo dell’Atletico Milan, che permette alla neonata compagine neroverde di partire subito dalla Serie D. Il progetto è ambizioso e attira subito l’interesse di molti media locali e nazionali. L’affidamento della squadra a una ex bandiera dell’Inter come Walter Zenga non fa altro che aumentare le aspettative che purtroppo vengono deluse da un diciassettesimo e penultimo posto in campionato con la conseguente retrocessione. Il debutto in Eccellenza è positivo. Il terzo posto finale a pochi punti dalla promozione dimostrano la qualità del progetto, che inizia a svilupparsi non solo sul campo ma con un’apertura al mondo, nel vero senso della parola. La società inizia a collaborare con organizzazioni internazionali per la tutela di profughi e migranti (come Intersos che si occupa della situazione dei profughi Afghani in Pakistan), crea una squadra Juniores composta esclusivamente da giovani extracomunitari residenti regolarmente nel nostro paese, affianca il calcio giocato con progetti culturali e narrativi. Il Mondo Brera si espande a 360 gradi. La seconda stagione in Eccellenza vede la squadra galleggiare nelle zone di centro classifica, mentre quella successiva vede la squadra riaffacciarsi nelle zone alte della classifica, con un buon quarto posto finale anche se a 11 punti dalla zona promozione. In questa stagione il Brera, in collaborazione con la società Eurobaires e con il River Plate, schiera una prima squadra composta esclusivamente di giocatori italoargentini. Nasce inoltre il progetto FreeOpera Brera, una squadra di Terza Categoria composta da detenuti del carcere di Opera che ottiene subito la promozione in Seconda Categoria. Purtroppo la prima squadra incappa in due retrocessioni consecutive che la portano in Prima Categoria, continua invece in maniera positiva e senza sosta l’impegno extracalcistico, che vede il Brera sbarcare addirittura al cinema con il film “il Tredicesimo Uomo” nel quale il protagonista, Gianfelice Facchetti (figlio del grande Giacinto), interpreta la parte del portiere del Brera.
Nella stagione 2010/2011 la società sospende momentaneamente l’attività della prima squadra, ma non gli innumerevoli progetti avviati aggiungendone di nuovi come la partecipazione al prestigioso Torneo Giovanile di Viareggio in collaborazione con il team gabonese Emergence. Il Brera Emergence Gabon, composto da giovani calciatori africani, conclude il torneo con una vittoria e due sconfitte.
Nel 2012 la prima squadra riprende le attività ripartendo dalla Seconda Categoria.
Tra i progetti degli ultimi anni importante segnalare la nascita del Fenix Trophy, subito definito la Champions League dei dilettanti.
Molto da scrivere e purtroppo poco spazio per raccontare una realtà attiva in campo e non solo, con progetti avveniristici e molto interessanti sempre orientati all’integrazione e all’ospitalità.
La maglia risale al 2010, di produzione Joma a strisce verticali nero-verdi, presenta “sponsor” e stemma societario stampati sul petto mentre il numero è applicato in bianco sulla schiena.
Ringraziamo la società Brera F.C. per aver donato la maglia protagonista di questo post.
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